Easter Egg: le sorprese nascoste nel web
Quando sentiamo parlare di “contenuto nascosto” in ambito web, siamo abituati quasi sempre a starne alla larga. È infatti sovente che ad essere occultati siano contenuti che mirano a rilasciare virus o a rubare preziosi dati. Ma cosa succede se i contenuti nascosti hanno il solo scopo di strappare un sorriso all’utente? In questo caso ci troviamo di fronte ai cosiddetti Easter Egg.
Easter Egg: la storia
La storia di questi simpatici scherzetti nasce dai videogiochi. Era infatti il 1979 quando Warren Robinett, uno sviluppatore delle Atari, decise di infilarne uno nel gioco Adventure. Si trattava di una sua firma nascosta in una stanza segreta, creata per ridare dignità agli sviluppatori che venivano esclusi dai riconoscimenti del gioco. A loro infatti, considerati come dei semplici manovali che costruiscono un’opera progettata da altri, era negato il diritto di far comparire il proprio nome.
Fu il capo dei progetti aziendali ad evitare i provvedimenti disciplinari a Warren. Sottolineò infatti come questa trovata avesse incrementato le vendite, coniando il termine Easter Egg (letteralmente “Uova di Pasqua”, riferito alle uova colorate che nei paesi anglosassoni vengono nascoste per far giocare i bambini).
In seguito a questa vicenda si dette il via ad una lunga serie di Easter Egg, creando quasi un gioco nel gioco per l’utente che cerca di imbattervisi.
Gli Easter Egg oggi
L’usanza di rilasciare contenuti nascosti è oggi largamente diffusa. Dai videogiochi al web, infatti, è sempre più semplice trovare un software che ne contenga uno. Magari si tratta di un sito che abbiamo frequentato spesso senza sapere che contenesse una sorpresa, oppure del telefono che abbiamo in tasca. La loro utilità si limita a strappare un sorriso a chi ne incontra uno, oppure ad omaggiare in qualche modo lo staff.
Per scovarne alcuni è sufficiente cliccare nel punto giusto, per altri è necessario digitare un Konami code. Quel che è certo è che da Google ad Android, passando per Windows, gli Easter Egg sono ormai un must.
Easter Egg: qualche esempio
Ecco alcuni esempi, qualcuno più famoso e qualcuno un po’ meno, degli Easter Egg nascosti nella rete.
- Provate a digitare su Google l’espressione do a barrel roll (“fai un avvitamento”) e divertitevi ad osservare il motore di ricerca che si arrotola su sé stesso.
- I dolcetti nascosti di Android: se si accede alle info dispositivo dalle impostazioni del proprio smartphone e si clicca ripetutamente su Versione Android, il sistema operativo di casa Google restituisce delle simpatiche immagini di bizzarri dolcetti.
- Vi siete mai chiesti se i robot stiano tramando contro di voi? Se sì, la risposta ve la dà Firefox: basterà scrivere about:robots nella barra degli indirizzi e confermare.
- Il Bianconiglio di Alice. Se utilizzate Photoshop nella versioneCS5, cliccate su Aiuto e poi tenendo premuto CTRL Info su Photoshop (su Mac Photoshop/CMD + Info su Photoshop).
- L’originale ricetta dei Cookies. Se siete utenti Mac, avrete diritto ad essere fra i pochi eletti che possono accedere alla vera ricetta dei biscotti americani. Come fare? Aprite il terminale e digitate open /usr/share/emacs/22.1/etc/COOKIES
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