Scegliere il dominio giusto? Ecco cosa considerare
Abbiamo trattato spesso, su questo blog, argomenti riguardanti la creazione di un nuovo sito. È stato ad esempio il caso degli articoli su come progettare l’homepage o come scrivere un buon contenuto, ma anche quello di articoli con considerazioni generiche che sarebbe bene fare. Oggi andiamo a prendere in considerazione un altro aspetto molto importante, ovvero come scegliere il dominio giusto per il proprio sito.
Cosa considerare per scegliere il dominio?
Solitamente questa domanda viene ignorata fino all’ultimo, eppure riguarda le fondamenta. Eh già, perché il dominio non è solo una stringa da comunicare agli utenti affinché ci raggiungano. Il dominio deve comunicare, deve essere facile da memorizzare, deve essere SEO-friendly… Insomma, si tratta di una fase molto importante nella realizzazione di un sito.
Quando si fa questo tipo di scelta, è importante considerare che la URL del proprio sito (ovvero la sequenza di caratteri che l’utente digita nel browser per raggiungerlo) è essenzialmente composta da due parti:
- il nome del sito;
- l’estensione.
Il nome del sito
Il nome del sito è la sua essenza. Questa parte ha il compito di comunicare agli utenti di cosa tratta il sito in questione, perché quando questo appare nella ricerca di Google gli utenti possano orientarsi meglio. Personalmente non sono una fan dei nomi particolarmente descrittivi. Ritengo domini come www.barincentroamilano.it non siano particolarmente gradevoli e che se si ha un marchio la scelta migliore sia www.nomemarchio.it
All’interno del nome spesso ci si chiede se sia il caso di utilizzare caratteri non alfabetici (ad esempio trattini o numeri), se sia meglio utilizzare gli articoli e se il plurale sia una scelta migliore del singolare. Vediamo questi dubbi punto per punto.
- I caratteri non alfabetici: se aiutano l’utente a comprendere il titolo, perché no? Se un trattino fra due sigle può aiutare a comprenderne il senso, allora è proprio il caso di metterlo. Se il nome del mio locale è 666, perché non chiamare il sito www.666.it?
- È il caso di inserire gli articoli? Solitamente no, perché allungano il nome (quindi la difficoltà dell’utente) e non apportano valore aggiunto. Se però il mio locale si chiama “Il bar delle Mele”, allora www.ilbrdellemele.it sarà la scelta migliore.
- Plurale o singolare? Ai fini SEO è assolutamente irrilevante. Scegliete quindi quello che meglio descrive il vostro prodotto.
L’estensione del dominio
L’estensione è la parte finale del sito, quella dopo il punto per intenderci. Una delle principali differenze fra le varie estensioni è la legislazione di appartenenza. Ad esempio il .it risponde alle Leggi italiane, e per poterne registrare uno è necessario essere maggiorenni poiché si è interamente responsabili per i contenuti pubblicati. Il punto EU, invece, riguarda la Comunità Europea. E infine, tra i più diffusi, ci sono i domini come .com o .org, che sono tipicamente americani e per questo rispondono alle leggi degli USA.
Da qualche tempo a questa parte, poi, sono nati una serie di domini come .bio, .shop, .adult. Sono stati introdotti per rispondere alla saturazione del mercato che prima o poi si sarebbe verificata, e hanno lo scopo di rendere possibili molte più combinazioni.
Ma come si fa a scegliere? In questo senso dovete tenere presente la SEO (ad esempio un sito .it viene indicizzato più facilmente in Italia, ma certamente molto meno all’estero) e l’esperienza utente. Se siete un’associazione no profit, il .org lo dirà per voi. Una buona alternativa può essere quella di acquistare più di una variante (www.ilmiosito.it, www.ilmiosito.com, ecc…) per evitare che competitors omonimi possano sottrarre utenti.
Le possibilità dei domini tuttavia sono molto ampie, e se il dominio che si cerca di realizzare è occupato, adesso più che mai è possibile liberare la fantasia. Un nostro fidato collaboratore che si occupa di sviluppo, ad esempio, per puro piacere personale ha comprato il dominio www.codeis.love (CODE IS LOVE).
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