Scrivere gli articoli in ottica SEO. Una panoramica sull’ottimizzazione del blog.
In questo blog vi parliamo spesso dell’ottimizzazione sui motori di ricerca e di come esistano una serie di azioni che possono favorire in tal senso il sito. Avere un blog è sicuramente una cosa positiva ma, come tutte le cose, va fatto con un certo criterio. In altre parole, per ottenere risultati è necessario scrivere gli articoli in ottica SEO.
Cosa vuol dire scrivere gli articoli in ottica SEO
Quando si parla di SEO, come abbiamo ribadito spesso, si apre un mondo. L’ottimizzazione per i motori di ricerca, infatti, sebbene non sia una scienza esatta è una disciplina carica di un enorme potenziale e, proprio per questo, la scelta migliore è sempre quella di affidarsi a dei professionisti. Ad ogni modo, avere un blog in cui raccontare agli utenti fatti e curiosità connessi alla propria azienda è sempre un’ottima scelta. Per farlo bene, però, è importante curare tutta una serie di aspetti che riguardano il modo in cui l’articolo viene scritto affinché, quando un utente cerca un argomento affine, possa essere indirizzato nel sito. Le principali caratteristiche di cui bisogna curarsi sono:
- la scelta delle parole chiave;
- l’utilizzo dei meta-tag;
- la gerarchia dei contenuti.
La scelta delle parole chiave
Ogni articolo deve essere associato ad una parola chiave (o keyword), ovvero ad un concetto che ne racchiude il senso. La prima domanda che è necessario porsi per poter scrivere gli articoli in ottica SEO è: “cosa cercherà un utente potenzialmente interessato al mio articolo“? Se, ad esempio, ho una gelateria e voglio scrivere un articolo per parlare del mio nuovo gusto avocado caramellato, devo considerare che è molto improbabile che una buona fetta di utenti cerchi su Google “gelato all’avocado caramellato”. E allora quale può essere la parola chiave principale da associare al mio articolo? Per rispondere a questa domanda è necessario entrare nella testa degli utenti, aiutandosi con qualche strumento online per la pianificazione delle parole chiave. In questo modo, ad esempio, potrei scoprire che “gelato vegano artigianale” o “gusti di gelato particolari” sono delle buone alternative.
Un’altra cosa che spesso non si considera abbastanza è l’importanza di attirare a sé traffico di qualità. In altre parole, è fondamentale che le persone che atterrano sul mio sito siano davvero potenzialmente interessate. Se, ad esempio, la mia parola chiave non è abbastanza specifica, potrei rischiare di portare sul mio sito gente che cerca ricette di gelati vegani invece di gente interessata a trovare una gelateria.
I meta-tag
Una volta individuata la parola chiave, essa dovrà comparire nei meta-tag. Questi non sono altro che una serie di dati visibili ai robot (come, ad esempio, Google) ma non necessariamente agli utenti. I principali meta-tag sono:
- il titolo della pagina – questo è visibile agli utenti nelle tab del browser;
- l’indirizzo (url) della pagina;
- i titoli presenti all’interno dell’articolo, visibili agli utenti (dove è bene che la parola chiave sia contenuta ma che non sia ripetuta troppe volte;
- gli alt-text delle immagini, ovvero dei piccoli pezzi di testo associati ad ogni immagine, visibili ai robot ma non agli utenti.
La gerarchia dei contenuti
I contenuti all’interno dell’articolo, affinché esso sia scritto in ottica SEO, sono naturalmente molto importanti. In generale, quando un motore di ricerca sceglie se mostrare o meno un sito agli utenti, lo fa cercando di dare risultati quanto più possibile coerenti con la ricerca effettuata. Questo vuol dire che se un utente ha cercato “gelateria vegana a Milano”, ad esempio, il motore di ricerca farà in modo da linkare articoli che, oltre a contenere la parola chiave nei meta-tag, parlino realmente di quest’argomento all’interno del testo. E come fare per mostrare al motore di ricerca che nell’articolo si tratta realmente l’argomento? Sicuramente attraverso l’utilizzo della keyword principale ma anche attraverso parole chiave simili che trattano lo stesso argomento.
Un errore da non commettere, infine, è quello di ripetere la parola chiave troppe volte. In questo modo, infatti, i robot la interpretano come un tentativo di forzarli a mostrare il risultato.
Scrivere per gli umani
Chi si avvicina a questo mondo per la prima volta può pensare che per scrivere gli articoli in ottica SEO sia necessario sacrificarne la leggibilità. Niente di più sbagliato! Quando si redigono post per il blog, infatti, è sempre bene ricordarsi che la SEO e i motori di ricerca sono uno strumento per farsi raggiungere dagli utenti ma che sono loro e soltanto loro l’obiettivo finale. A cosa servirebbe scrivere articoli poco discorsivi o di difficile lettura che, quindi, nessuno leggerà mai?
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