Analizzare il traffico sul proprio sito con Google Analytics
Sono passati più di 10 anni da quando Google ha introdotto Analytics. Eppure la percentuale di utenti che lo utilizzano è ancora incredibilmente bassa. Ma come funziona questo potente strumento? E perché è così importante analizzare il traffico sul proprio sito web?
Analizzare il traffico: cos’è e come funziona Google Analytics
Google Analytics è uno strumento gratuito messo a disposizione da BigG per permettere a blogger e gestori di siti di monitorare ed analizzare il traffico al proprio sito web. Per attivarlo è sufficiente compiere tre step:
- aprire un account Google;
- generare il codice di tracking tramite la propria pagina su Analytics;
- inserirlo all’interno del proprio sito web.
Una volta collegato il sito, accedendo al proprio account ci si trova davanti ad una quantità non indifferente di dati, tutti illustrati mediante infografiche. Ogni dato espresso è relativo ad un dato periodo di tempo, che per default è 30 giorni ma può essere modificato a piacimento. Si può così monitorare la quantità di pubblico in entrata ed il suo comportamento, oppure impostare degli obiettivi e controllarne il raggiungimento.
Analizzare il traffico: perché è importante
La potenza di Google Analytics è notevole. Per darvene un’idea vi riporto alcune delle informazioni che si possono avere grazie a questo strumento:
- numero di utenti e numero di sessioni sul sito;
- provenienza degli utenti (hanno raggiunto il sito tramite social, link diretto, ricerca organica, ecc.);
- durata media delle sessioni e frequenza di rimbalzo;
- provenienza dei click in termini geografici;
- dispositivo e sistema operativo utilizzato;
- quali pagine frequentano gli utenti.
Naturalmente si tratta solo di alcuni dei dati che Analytics fornisce, perché per averne un’idea completa il miglior modo è utilizzarlo. Molto bene, direte voi, ma che me ne faccio di tutti questi numeri?
Il loro principale utilizzo è capire se il sito è utile agli utenti per trovare ciò che cercano. Se ad esempio abbiamo un’alta frequenza di rimbalzo e la sessione media dura pochi secondi, probabilmente c’è qualcosa che dobbiamo migliorare. Se abbiamo molti utenti ma il numero di quelli provenienti dalla ricerca organica è basso, è possibile che la SEO vada rivista. O ancora, se la durata della sessione media da telefono è molto più alta di quella da desktop, magari c’è qualcosa che non va a livello di ottimizzazione per il mobile.
Ovviamente avere davanti una panoramica pressoché infinita di dati non è condizione sufficiente. La chiave è saperli interpretare, questi dati. Proprio per questo motivo è bene, almeno per i primi tempi, affidarsi ad un professionista.
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