Fake news: castronerie a confronto

02 Feb 2018 | News, Social network, Web, Web marketing

L’argomento delle fake news è molto complesso e richiederebbe un approfondimento a carattere antropologico molto più lungo di quello che possiamo fare su un post. È per questo motivo che abbiamo aspettato tanto prima di parlarne. Ancora oggi, infatti, qualche remora l’avevamo.

Alla fine, tuttavia, ci siamo decisi a raccontare il fenomeno, cercando di renderci dove possibile anche utili. Ecco dunque cosa sono le tanto discusse notizie false e quali sono i tipi più diffusi.

Quanti tipi di fake news?

Cosa sono le fake news

A chi di voi non è capitato almeno una volta di leggere una news pazzesca, al limite dell’incredibile? E a quanti di voi non è venuta immediatamente la tentazione di condividerla sui social network? Purtroppo molto spesso in questi casi si tratta di false notizie, messe in rete proprio per generare una simile reazione. Ma cosa sono esattamente queste”notizie falze!!!“? Sono fatti di cronaca o presunti studi scientifici studiati a posta per scatenare la curiosità e la febbre da condivisione.

Se si fa un giro sul sito Bufale.net che nasce proprio con lo scopo di smascherare i siti che utilizzano questo sistema, si scoprono tante cose interessanti. In primis, è possibile fare una distinzione fra quattro tipi di fake news:

  • le bufale;
  • l’allarmismo;
  • le mezze verità;
  • la disinformazione.

Le bufale

Sono quelle notizie a carattere sensazionalistico che non hanno uno scopo preciso, se non quello di far colpo sull’utente. Gli argomenti sono i più disparati, da animali impazziti che scappano dagli zoo a finti film in uscita nelle sale cinematografiche. Passando, naturalmente, per dei “trucchi da hacker” tutti inventati che ci permetterebbero di fare cose pazzesche sui social network.

L’allarmismo

Questo filone para-editoriale riguarda tutti quegli articoli con lo scopo di generare ansia di massa. E allora via a cosmetici di importanti brand altamente cancerogeni, beni culturali italiani venduti a governi stranieri ed altri avvenimenti improbabili. Persino le dichiarazioni di Mark Zucker a proposito del nuovo algoritmo di Facebook sono state piegate alle esigenze dell’allarmismo di massa.

Le mezze verità

Tra tutti i tipi di fake news queste sono quelle che, a mio parere, hanno la maggior probabilità di essere prese per vere. Sono quelle in cui si dice la verità, una verità tanto ovvia che fa sorridere i più informati. Una verità che però viene trattata come se fosse un fatto strabiliante. Ne fa un bell’esempio il chimico Dario Bressanini sul suo canale Youtube, in uno scherzo del primo aprile in cui parla di una sostanza altamente tossica, per poi dichiarare il giorno dopo che si trattava nientemeno che dell’acqua.

La disinformazione

Sono quelle finte news in cui si prende di mira un’etnia, una corrente politica o in generale una categoria. Lo scopo è sempre lo stesso: generare click e condivisioni. La modalità, invece, è quella di far leva sull’odio e la rabbia spingendo gli utenti a fomentare questo genere di sentimenti. Via libera dunque ad arabi che entrano gratis nei musei, islamici che violentano coniglietti ed altre castronerie di stampo razzista.

A chi fanno comodo le fake news?

Avete trovato interessante questo post? La prossima settimana faremo un breve resoconto sul perché la rete è piena di notizie false e chi è che ci guadagna. Se volete essere sicuri di non perdervi i prossimi contenuti iscrivetevi alla newsletter CLICCANDO QUI

 

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