La comunicazione non va in vacanza. Superare le divergenze linguistiche con l’impatto visivo
È tempo di ferie e di turismo, ed è bene che alberghi, città, musei e strutture ricettive in genere creino una comunicazione comprensibile da tutti. Che si tratti della cartellonistica, del menu di un ristorante o del sito internet, infatti, andare incontro al fruitore è sempre la migliore delle strategie. Certo, scrivere il messaggio in varie lingue è il primo step. C’è però qualcosa che aiuta a superare le divergenze linguistiche meglio di tutto il resto: l’impatto visivo.
Oltre la lingua: l’impatto visivo
Quando si intende comunicare con persone provenienti da differenti Paesi, è bene ripensare totalmente la propria strategia comunicativa. Tradurre i propri contenuti infatti non è sempre sufficiente. Basti pensare a come cambia il senso di lettura sull’asse sinistra/destra fra Oriente ed Occidente, tanto per dirne una.
Ma allora come fare per agevolare la comprensione? Ecco tre escamotage che aiutano a migliorare l’impatto visivo evitando di rimanere legati al problema linguistico:
- le icone;
- le fotografie;
- i colori.
Le icone
Colorate o monocrome, flat o scheuomorfe, grandi o piccole ma comunque sempre belle. Le icone sono la soluzione ideale per esprimere un concetto in uno spazio limitato rendendolo universalmente comprensibile. Tutto ciò che serve è un po’ di attenzione per evitare di utilizzare simboli propri di una certa lingua o nazione, escludendo così chi non è in grado di decifrarli alla prima occhiata.
Le fotografie
Le fotografie sono un’arma a doppio taglio. Se da un lato infatti sono inequivocabili, dall’altro rischiano di non essere sempre adatte ad ogni design. Ecco perché il consiglio è sempre quello di utilizzarle con parsimonia. Vale comunque la pena utilizzarle là dove serve, poiché hanno un impatto visivo forte ed immediatamente comprensibile a chiunque.
I colori
Abbiamo approfondito questo argomento mesi fa, con un articolo sui colori ed uno sui colori nel web design. Quello che intendo sottolineare oggi è come i colori possano diventare un potente strumento per ovviare le differenze linguistiche. Sebbene infatti il dibattito sia tuttora aperto, con autori del calibro di Michel Pastoureau che sostengono che il colore sia prima di tutto un fatto culturale ed altri che sostengono il contrario, è sicuramente al colore che si può attingere per rendere la propria comunicazione più comprensibile a livello mondiale.
Ci sono infatti colori come il rosso che sono universalmente adatti a parlare di cibo, colori come l’azzurro che a prescindere dalla cultura di appartenenza trasmettono una sensazione di freschezza, e colori come il nero opaco che ovunque non suggeriscono emozioni positive.
Impatto visivo: la comunicazione su misura
Quando le traduzioni non sono sufficienti, quindi, saranno proprio gli accorgimenti visivi a venire in soccorso. Ed in questo senso è bene, più che concentrarsi sul linguaggio, ripensare tutta la grafica per ottimizzare gli spazi e creare così una comunicazione su misura. Quale misura? Senza dubbio quella del fruitore.
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