Video a riproduzione automatica? Da gennaio non saranno più una buona idea

15 Dic 2017 | Serviz web, Siti web, Social network, User experience, Web, Web design

Avete presente quelle volte in cui dal vostro browser partono degli audio senza che riusciate a capire da dove arrivano? Solitamente sono dei video a riproduzione automatica. Si tratta di quei contenuti che il proprietario del sito ha deciso di mostrarvi senza una vera scelta da parte vostra. Da gennaio, però, su Google Chrome questo non sarà più possibile.

Video a riproduzione automatica? Da gennaio non saranno più una buona idea

Video a riproduzione automatica: la situazione attuale

Personalmente non sono mai stata un’amante dei video in autoplay sui siti web. Li ho sempre percepiti come qualcosa che bypassa la mia possibilità di scelta imponendomi dei contenuti in maniera quasi forzata. In particolare non ho mai potuto sopportare quei video che ti seguono man mano che con il mouse scorri il sito verso il basso. Tuttavia, navigando nel web spesso si incorre in video di questo tipo.

Al di là del fastidio, le conseguenze più antipatiche di questi video sono principalmente tre:

  1. un dispendio non necessario di batteria;
  2. un consumo eccessivo di dati;
  3. un impegno della banda che rischia di rallentare, a causa del caricamento del video, altri contenuti che magari sono proprio quelli che interessano l’utente.

Per questo motivo quando si utilizza l’app di Facebook da mobile, su molti dispositivi è attiva solo la riproduzione automatica del video ma non dell’audio.

Autoplay video: le novità da gennaio 2018

Per il prossimo gennaio è previsto il rilascio di una nuova versione di Google Chrome. E con questo rilascio Big G si schiera ufficialmente contro i video a riproduzione automatica. Saranno infatti bloccati di default tutti gli audio per questo tipo di contenuti, a meno che “l’utente non abbia indicato un interesse per i media in questione”.

Vale a dire che se il sito è stato aggiunto alla schermata iniziale sul cellulare oppure l’utente ha riprodotto frequentemente i media sul sito sul desktop, Chrome interpreterà il contenuto come gradito. L’auto-riproduzione, inoltre, sarà consentita se l’utente ha “toccato o cliccato da qualche parte sul sito durante la sessione di navigazione”.

Il colosso di Mountain View, comunque, ha rilasciato delle linee guida per chi ai video in autoplay proprio non vuole rinunciare. Eccone un breve riassunto:

  • utilizzare la riproduzione automatica con parsimonia;
  • se proprio non si vuole rinunciare alla riproduzione automatica, avviarla con i contenuti audio disattivati;
  • utilizzare i controlli nativi del browser per le funzioni come stop, play, o per alzare e abbassare il volume;
  • se si utilizzano controlli personalizzati, assicurarsi che il sito funzioni anche quando non è consentita la riproduzione automatica.

I video in autoplay sono o no una buona idea?

Le novità che Google Chrome introdurrà dal 2018 sono, a mio avviso, una timida anticipazione di quella che potrebbe essere una tendenza sempre maggiore nei prossimi anni. Se si considera, infatti, che Google è anche il motore di ricerca più utilizzato al mondo, viene quasi spontaneo pensare che la presenza o meno di video a riproduzione automatica potrebbe influenzare il posizionamento SEO del sito stesso. Sono per ora solo congetture, ma casi come la penalizzazione nelle ricerche ai siti non responsive legittimano questo tipo di ipotesi.

Cosa fare allora? Il mio consiglio è, laddove non sia strettamente necessario, di evitare i video in autoplay nei propri siti.

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