App o sito? Qualche spunto di riflessione
È ormai noto che negli ultimi anni gli utenti di internet utilizzino sempre più spesso il telefonino a discapito del computer. Che si tratti di un ristorante o di un professionista, quindi, è indispensabile ottimizzare i contenuti per questi dispositivi. A questo punto, però la domanda sorge quasi spontanea: per la connessione mobile è meglio un’app o un sito responsive?
App o sito? Le differenze
Abbiamo già affrontato l’argomento responsive web design, ma oggi vorrei focalizzarmi sulle differenze tra app e sito più che sulla descrizione dell’uno o dell’altro. Per farlo ho riassunto in 6 punti le principali caratteristiche di app e siti.
- Download ed utilizzo offline
- Interazione con l’hardware
- Indicizzazione, analisi dei risultati e fidelizzazione
- Manutenzione e aggiornamenti
- Marketing e notifiche push
- Condivisione social e fenomeni virali
Download ed utilizzo offline
Una delle principali differenze tra siti web ed app è che queste ultime prima di poter essere utilizzate devono essere scaricate ed installate. Tali operazioni non sempre sono gradite all’utente, perché portano a spendere traffico internet ed occupare memoria nel dispositivo. I siti web, al contrario, sono disponibili immediatamente.
“Meglio un sito, allora?” direte voi.
“Non sempre.” rispondo io.
Anche il download ha i suoi vantaggi. A differenza dei siti, le app non richiedono necessariamente una connessione per poter essere utilizzate. Una volta scaricate ed installate, infatti, trasferiscono buona parte dei contenuti sul dispositivo rendendoli consultabili anche quando si è offline.
Interazione con l’hardware
Essendo sviluppate direttamente per il mobile, e non per il computer, le app possono sfruttare al meglio le caratteristiche hardware del dispositivo. Questo fa sì che il software possa interagire in automatico con la fotocamera, i contatti, le app di messaggistica… mentre ai siti web responsive sono permesse solo la geolocalizzazione e la chiamata cliccando sul numero.
Sembrerebbe quindi ovvio preferire un’app, ma non è sempre detto. Siete sicuri che l’interazione con l’hardware nel vostro caso sia necessaria? Può essere di sì o può essere di no. In ogni caso, si tratta di una domanda che dovete porvi.
Indicizzazione, analisi dei risultati e fidelizzazione
L’indicizzazione sembrerebbe una di quelle caratteristiche che fanno preferire un sito ad un’app. Il sito infatti viene scansionato da Google e altri motori di ricerca, rendendo più semplice trovarlo. Inoltre si può atterrare su un sito avendo cercato dei contenuti generici e quindi “scoprirlo” durante la navigazione, cosa che per un’app è impossibile o quasi.
Per lo stesso motivo, il traffico di un sito viene registrato ed è così possibile analizzarlo per esaminare i comportamenti degli utenti e misurarne l’efficacia. Tutte cose che con un’app non si possono fare.
Le app, però, hanno un altro vantaggio: la fidelizzazione. Una volta che un utente ha scaricato un’app, infatti, tenderà ad utilizzarla come prima scelta. Mentre se dovrà navigare fra vari siti, potrà anche preferirne altri.
Manutenzione e aggiornamenti
Che si tratti di app o sito, si ha la necessità di aggiornare contenuti, migliorare l’usabilità e aggiungere funzionalità. Che si sia scelta l’una o l’altra opzione, quindi, non si scappa: di tanto in tanto bisogna aggiornarsi. Cosa cambia fra app e sito?
Nel caso del sito è sufficiente mettere online gli aggiornamenti, da soli o con l’aiuto di uno sviluppatore. Nel caso delle app il discorso è un po’ più complesso. Gli store su cui è possibile scaricare le app richiedono degli standard di sicurezza, per cui prima di rendere disponibile l’app ci sono dei tempi tecnici e serve l’approvazione di questi. Questo vale anche per gli aggiornamenti.
Marketing e notifiche push
Sicuramente uno degli obiettivi di chi vuole i propri contenuti a disposizione degli utenti è quello di fare del marketing. Tenere aggiornati i clienti in tempo reale, inviare offerte personalizzate o invitare all’interazione sono solo alcune delle necessità in questo senso. In che modo app o siti possono contribuire?
Nel caso dei siti è necessario che l’utente stia già navigando sul sito perché possa ricevere offerte o interagire con i contenuti aggiornati. Nel caso delle app, invece, l’utente può ricevere tutti gli aggiornamenti anche quando non sta utilizzando l’app. Lo fa attraverso dei messaggi interni all’app, chiamati notifiche push.
Condivisione social e fenomeni virali
Un altra importante differenza fra app e siti è la possibilità di condividere i contenuti sui social network. Avendo i contenuti salvati sul dispositivo, le app non ne permettono la condivisione sui social network. Si tratta di un fattore abbastanza rilevante, dal momento che ormai i social sono diventati parte integrante della vita di (quasi) tutti.
La condivisione sui social network, infatti, genera quelli che vengono chiamati fenomeni virali: quando un contenuto viene giudicato particolarmente interessante dal popolo della rete, la gente inizia a condividerlo e la sua popolarità si espande a macchia d’olio.
App o sito: cosa scegliere quindi?
Eccoci di nuovo alla fatidica domanda: cosa scegliere fra app o sito? La risposta non è così ovvia, e va scelta solo in seguito ad un’attenta riflessione. Riflessione che può sembrare impegnativa ma si rivelerà certamente utile, specie se si pensa che app e siti hanno tempi e costi di realizzazione nettamente diversi.
Può essere che la bilancia penda più dal lato del sito o delle app, o addirittura che la scelta vincente sia averli entrambi, ma di sicuro, la vostra lista dei pro e dei contro dovrà tenere presente:
- le caratteristiche con cui si sceglie di presentare i contenuti (è necessario interagire con l’hardware? con quali funzioni?);
- la frequenza con cui saranno aggiornati i contenuti;
- la necessità di farsi trovare e di esaminare i comportamenti dell’utente;
- l’importanza della condivisione social.
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