Gif animate: trent’anni portati bene.
Ormai ne è piena la rete. Dai social network ai siti web più disparati, imbattersi nelle gif animate è davvero molto semplice. Forse, però, non tutti sanno che nel 2017 hanno compiuto 30 anni. Come regalo di compleanno, allora, ho pensato di dedicar loro un articolo su questo blog, analizzandone soprattutto le ragioni per cui sono un’ottimo stratagemma di marketing.
Gif animate: cosa sono
L’acronimo GIF sta per Graphic Interchange Format, ovvero “formato di scambio grafico”. Furono rilasciate nel 1987 dalla CompuServe, società statunitense di servizi informatici, con il nome di 97a. Nome che ben presto fu sostituito da quello che tutti conosciamo. Il loro successo fu immediato, poiché rappresentavano il primo formato di immagini digitali con una discreta resa colore ed un peso minimo.
Ad oggi, la loro popolarità cresciuta esponenzialmente. Non esiste infatti un utente del web che si rispetti a cui non è mai sfuggito un sorriso davanti ad un Presidente Obama con la spada laser o ad un branco di Minions in preda all’euforia.
Gif animate: perché rappresentano la strategia vincente
Oltre ad essere un buon espediente per sorridere un po’, le gif animate rappresentano la strategia vincente quando si parla di content marketing. Le ragioni di questa affermazione possono essere riassunte in 5 punti:
- sono di largo consumo;
- sono efficaci;
- rappresentano un’alternativa economica ai video;
- sono mobile-friendly;
- catturano l’attenzione dell’utente.
Le gif animate sono di largo consumo
Secondo le dichiarazioni di Twitter, già nel 2015 gli utenti hanno condiviso oltre 100 milioni di gif animate, ed il fenomeno non accenna ad arrestarsi. Viene da sé che una gif che racconta un brand, se lo fa in modo simpatico, rappresenta un’incredibile opportunità di notorietà nella rete.
Sono efficaci
Quando si legge un testo senza contenuti visuali, il cervello umano tende a ricordarne il 20%. Se invece il contenuto viene supportato da immagini, la percentuale sale in modo esponenziale. Stando a questa premessa, diventa incredibilmente vera l’affermazione di Alex Chung, creatore del noto portale di giff animate Giphy, che sostiene “se un’immagine vale 1.000 parole, una gif animata che ha in media 60 frames, vale più di 60.000 parole.”
Rappresentano un’alternativa economica ai video
Realizzare un video può certamente essere molto fruttuoso per un’azienda. I costi ed i tempi per la messa a punto, però, tendono a scoraggiare i più. Ed è qui che vengono in soccorso le gif animate, che sono molto più economiche dei video ma allo stesso tempo hanno un impatto visivo molto simile ad essi.
Sono mobile-friendly
Può sembrare pazzesco pensare che un formato ideato trent’anni fa sia tanto efficiente sul mobile, e pure è così. Grazie al loro peso ridotto, il processo di caricamento è molto veloce, a differenza dei video che specie con connessioni da telefonino risultano di difficile fruizione. Niente utenti spazientiti che passano oltre, dunque, anche con connessioni ad internet “di fortuna”.
Catturano l’attenzione dell’utente
Se c’è qualcosa che le aziende si contendono sul web è senza dubbio l’attenzione dell’utente. I social network ci hanno abituati a concedere pochi secondi ad ogni informazione. Con le gif animate, però, non è così. Davanti a contenuti in movimento, che veicolano il messaggio in modo fresco e giocoso, siamo più o meno tutti disposti a spendere qualche prezioso secondo in più.
Gif animate: oltre il social network
Chi lo ha detto che vanno bene solo su Facebook? Recentemente la Dell ha rilasciato un rapporto sull’uso dele gif animate nell’e-mail marketing. In seguito ad una serie di test ha riscontrato un incremento del 42% sui click all’interno del messaggio e del 103% sulle conversioni dello stesso.
Non è da meno Netflix che, sempre all’avanguardia quando si parla di creatività, ha realizzato una serie di gif animate esposte su cartelloni in giro per la Francia.
Vuoi realizzare delle gif animate per il tuo brand? CONTATTACI SUBITO!
CERCA NEL SITO
ARTICOLI RECENTI
Nuova normativa sui cookie a partire da gennaio 2022
BLOG / Correva l'anno 2017 e su questo blog vi parlavamo dell'allora recente normativa sui cookies. Era infatti da poco diventato effettivo l'obbligo di indicare, tramite il banner che compare al primo atterraggio sul sito, il tipo di cookie utilizzati. Oggi torniamo...
Cosa sono gli A/B test e come utilizzarli per migliorare la visibilità del brand
BLOG / Chiunque abbia un'azienda con una sua presenza online sa bene che avere il sito web è solo il primo passo per rendersi visibili. Su questo blog, infatti, abbiamo spesso parlato di campagne Ads, social network ed in generale strategie di marketing per rendere...
La connessione non è privata: come risolvere questo ed altri errori del browser
BLOG / Negli ultimi due articoli vi abbiamo parlato degli errori di tipo 400 e degli errori di tipo 500. Continuiamo il nostro excursus sugli errori parlandovi di quelli tipici dei browser come, ad esempio, il messaggio "la connessione non è privata". Alcuni errori...
COMMENTI
0 commenti