Moodboard: un collage di idee per favorire il processo creativo

03 Mar 2017 | Branding, Grafica, Progettazione grafica

Nelle scorse settimane ci siamo chiesti cosa comunicano i colori e come usarli nel web design. Abbiamo visto che un punto di partenza nella determinazione delle scelte cromatiche sono i colori del logo, e abbiamo dato per scontato che si sappia già cosa comunicare. Cosa succede, però, se non si sa bene in che direzione orientare la comunicazione? È qui che ci viene in aiuto la moodboard.

Moodboard: un collage di idee per favorire il processo creativo

Moodboard: di cosa si tratta?

La moodboard è un collage e viene utilizzata in vari campi del design. Può essere fisica o digitale secondo le necessità del caso. Se ad esempio si deve realizzare un oggetto (un complemento d’arredo, un capo dabbigliamento…) che dovrà quindi trasmettere anche sensazioni tattili, la strada migliore è senza dubbio quella di crearne una fisica. Al contrario, se l’oggetto finale è prettamente digitale (un sito web, un’app…) sarà bene limitarsi ad una moodboard digitale in modo da concentrare l’attenzione solo sulle immagini.

Progettualità vs emozione

Il compito di questo elaborato è orientare creativo e cliente attraverso un metodo più emozionale che progettuale. Che significa? Siamo spesso abituati a concepire il design grafico come qualcosa che sia prima di tutto funzionale. Un sito deve essere semplice ed intuitivo, un flyer deve essere immdiato. Prima le informazioni essenziali, via i testi lunghi, spazio alle immagini. E via dicendo. Fin qui tutto giusto, ma il rischio è di perdersi nell’eccessiva meticolosità della progettazione, dimenticandosi che il fine ultimo è quello di comunicare. E la strada migliore per comunicare è quella di trasmettere emozioni.

Trasmettere emozioni attraverso il segno

Certo, trasmettre emozioni con un’immagine, magari una bella foto, è un compito più o meno facile. Ma se si sta progettando un logo come si fa a renderlo “emozionale”? Ecco che qui ci viene in aiuto la moodboard. La sua forza è esattamente questa: racchiudere insieme una serie di foto che trasmettono le sensazioni desiderate per permettere di estrapolarne colori e segni fondamentali. Immaginate, ad esempio, di dover lavorare sul marchio di una pasta tradizionale trafilata al bronzo e prodotta nel sud Italia. Quasi istintivamente verrebbe da pensare a tutte le tonalità del giallo, che richiamano il sole ma anche il grano. Realizzando però la moodboard ci si rende conto che le sensazioni principali che si vorrebbero evocare sono l’esclusività e la raffinatezza del prodotto. Ed ecco che il principale colore è diventato il nero.

Come si realizza una moodboard?

Per creare questo particolare collage non esistono regole specifiche, ed ogni designer ha il suo metodo. Il mio approccio è quello di fantasticare con il cliente immaginando che il suo marchio sia tutt’altro rispetto a ciò che è nella realtà, e mettere insieme una serie di fotografie che ritraggono ciò che si è immaginato. Solitamente mi rivolgo con domande del tipo:

  • Se il tuo marchio fosse una costruzione architettonica, cosa sarebbe?
  • Se il tuo marchio fosse un cibo, cosa sarebbe?
  • Se il tuo marchio fosse un animale, che animale sarebbe?

Quanto al layout, invece, preferisco una tavola organizzata con spazi uguali disposti attorno ad un centro vuoto. Questo perché non voglio focalizzare l’attenzione su nessun concetto e voglio che ogni immagine abbia lo stesso peso, in modo da non condizionare in anticipo le scelte stilistiche.

La moodboard ha il delicato compito di trasmettere emozioni

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