Nuovo algoritmo Facebook: cosa cambia, perché cambia e quali sono le conseguenze
Eccoci ancora una volta, con buona pace del caro Zuckerberg, a parlare del social network blu. Come mai? Perché da pochi giorni è stato annunciato un nuovo algoritmo Facebook. Una novità, questa, che probabilmente cambierà tanto il modo in cui gli utenti percepiscono la piattaforma quanto l’approccio che dovranno avere le aziende intenzionate a pubblicizzarvisi.
Analisi, motivi e conseguenze del nuovo algoritmo Facebook
Bando alle ciance, dunque, ed andiamo a vedere di cosa si tratta. Nello specifico:
- cosa cambierà;
- quali sono i motivi;
- quali saranno le conseguenze più immediate.
Che cosa cambierà?
L’annuncio è stato dato tramite un post di Mark Zuckerberg sul suo profilo. Facebook intende spostare l’attenzione non più sui contenuti ma sulle interazioni degli utenti, promuovendo solo i post più significativi. In altre parole si tratta di quei post che generano commenti, like e condivisioni e che pare facciano sentire meglio gli utenti.
Nella pratica, agli avventori del social saranno mostrati molti meno contenuti provenienti da marchi e aziende. Saranno invece molto più frequenti i post provenienti da amici e gruppi di cui si è membri.
Quali sono i motivi?
Stando a quanto afferma il CEO di Facebook, l’intento è quello di rendere sempre più piacevole l’esperienza utente. Secondo gli studi in merito, infatti, pare che la condivisione di post in cui l’utente si sente al centro del discorso sia in grado di stimolare la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che genera la sensazione di benessere. Di contro quando abbiamo la bacheca piena di news dalle quali non ci sentiamo coinvolti, la sensazione è di frustrazione. Un interessante approfondimento lo trovate su questo articolo di Focus.
Un altro dei motivi che ha contribuito alla creazione del nuovo algoritmo Facebook, probabilmente, è stato l’impegno già dichiarato in precedenza nella lotta alle fake news. La condivisione di contenuti prodotti dagli utenti piuttosto che provenienti da link esterni, infatti, ha fra gli obiettivi proprio quello di arginare il tanto discusso fenomeno.
Quali saranno le conseguenze più immediate?
Certamente a farne le spese saranno tutte quelle piccole e medie imprese che fino ad ora hanno sfruttato il canale senza inserire un budget particolarmente cospicuo. Dovendo “mettersi in coda” rispetto agli altri post, infatti, quelli condivisi dalle aziende subiranno un rilevante calo della visibilità. Come si può ovviare allora a questo problema? La risposta, purtroppo, è solo una: investire in campagne a pagamento.
Quello che però va certamente evitato è di farsi prendere dalla foga e investire denaro senza una vera strategia. Gli strumenti che il social mette a disposizione per le aziende, infatti, sono numerosi e variano in base alla finalità che l’azienda vuole raggiungere. Dall’acquisizione di like alla creazione di mailing list passando per le tanto auspicabili conversioni, ogni tipologia ha le sue caratteristiche e delle esigenze grafiche a sé stanti.
Cosa puoi fare per la tua azienda
Se non hai mai sponsorizzato i post della tua pagina aziendale è arrivato il momento di farlo. Ma quanto budget sarebbe giusto investire? Per quanto tempo? Su quali post? La risposta a questa domanda si può riassumere con una sola parola: dipende.
Certamente il primo passaggio è proprio quello di creare una strategia, stabilendo i propri obiettivi e valutando gli strumenti più adatti. Una volta partiti, poi, è necessaria l’analisi dei risultati, essenziale per valutare se si sta percorrendo la strada giusta o se, eventualmente, ritarare il tiro.
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