Social media marketing: vantaggi e rischi della pubblicità sui social
Come gli altri rami di questo settore, anche il SMM si occupa di generare visibilità per conto di aziende, ma lo fa con l’attenzione rivolta ai social network ed alle comunità virtuali. Le strategie appartenenti a questa pratica sono numerose, ma lo scopo è comune: stimolare l’interazione. Un buon piano di social media marketing, infatti, può definirsi tale quando gli utenti condividono (o retwittano) i post pubblicati, li apprezzano con dei like (o +1, a seconda della piattaforma utilizzata), o lasciano spontaneamente commenti. Va da sé che, in un’ottica di SEO e link building, tutto questo porta a generare traffico di qualità. Ma quali sono i vantaggi reali del SMM?
Social media marketing: i vantaggi
Fare del SMM è impegnativo, e richiede tempo e risorse. Di fronte ad un simile investimento è quindi doveroso chiedersi quali vantaggi un’azienda può trarne. Senza troppi indugi, ecco che i principali vantaggi si possono riassumere in:
- profilazione;
- costi accessibili;
- gradimento da parte degli utenti;
- passaparola e condivisione virale;
- possibilità di misurare la propria performance
Profilazione
Un ambiente in cui tutti esprimono i propri gusti e li gridano a gran voce è tutto ciò che un operatore del marketing può desisderare. Poter fare delle campagne pubblicitarie ad hoc, confezionare delle promozioni mirate al singolo utente, generare un contenuto avendo la quasi certezza di catturare l’attenzione del ricevente… Insomma, sembra il paradiso della comunicazione! Ebbene, è esattamente quello che i social network offrono.
Costi accessibili
Guadagnare visibilità e farsi conoscere da potenziali acquirenti sono pratiche che costano, ma sui social network costano meno. Generare del traffico su queste piattaforme, infatti, ha il vantaggio di poter essere fatto con pochi euro, almeno per iniziare. Che si tratti di una campagna su Facebook per far crescere i like alla propria pagina o della promozione di un singolo contenuto, parliamo sempre di cifre decisamente contenute, specie per un’azienda, per quanto piccola possa essere.
Gradimento da parte degli utenti
Una volta ho regalato a mio nonno un panettone, ed è stato così entusiasta per la bontà del prodotto che mi ha chiesto di scrivere una lettera all’azienda che lo aveva prodotto per complimentarsi con loro. Lì per lì ho sorriso, ma dopo tutto mio nonno non faceva altro che quello che oggi fa un utente social: cercare la possibilità di interagire con un’azienda per esprimere il proprio feedback. E favorire questo meccanismo è proprio lo scopo ultimo del social media marketing. Se bisogna considerarne i vantaggi, quindi, non si può escludere il gradimento da parte degli utenti circa la possibilità di trovare un’azienda, commentare un prodotto o confrontarsi con altri acquirenti.
Passaparola e condivisione virale
E quando gli utenti sono soddisfatti, condividono! Condividono e parlano di un’azienda, ne commentano i servizi o i prodotti, trovano interessanti i contenuti proposti e li fanno vedere agli amici… Insomma, tutti (o quasi) conoscono l’azienda e ciò che essa offre. Che dire? Non si potrebbe chiedere di più.
Possibilità di misurare la propria performance
Come ogni branca del marketing che si rispetti, anche il marketing sociale deve misurare i suoi successi per poterli rendere oggettivi e per poter correggere il tiro dove non si sono raggiunti gli obiettivi sperati. In questo le varie piattaforme aiutano non poco: infatti permettono sempre di misurare il numero di click, le condivisioni, i commenti ed in generale la copertura che un dato contenuto ha ottenuto.
Social media marketing: i rischi
Ma come? Anche un settore che sembra essere l’ideale per fare comunicazione ha dei rischi? Ebbene sì.
Tutto il lavoro fatto, il tempo e le risorse investiti, infatti, rischiano di vanificarsi concretizzandosi in un unico, grande, rischio: quello di danneggiare la propria immagine. A finire su una delle tante pagine presenti in rete dove si prendono in giro “le peggiori foto del web” o “gli epic fail più divertenti” ci vuole infatti davvero poco. Basta una parola sbagliata, un commento che possa essere vagamente frainteso o una foto ambigua e il gioco è fatto: in un batter d’occhio si diventa preda di una comunità invasata che si diverte mettendo in ridicolo un’azienda. E sono principalmente due i fattori che rischiano di favorire tale meccanismo:
- la pubblicazione di post improvvisati: avere un piano editoriale è essenziale, e la sua cura andrebbe affidata sempre ad un professionista. Se dietro la scelta dei contenuti c’è poi anche un supporto grafico, il rischio di sbagliare si riduce notevolmente.
- l’incapacità di gestire i commenti negativi: dare agli utenti la possibilità di esprimere un feedback include l’eventualità che il cliente non sia soddisfatto, e parli male di noi. Cancellare un commento negativo è la peggior cosa che si possa fare. Bisognerebbe sempre essere in grado di gestire un cliente insoddisfatto proponendoli un pacchetto omaggio per “farsi perdonare” un’eventuale mancanza, o comunque mostrarsi ben disposti verso una critica traendone spunto per migliorarsi. Anche quando la critica avviene in maniera sgarbata o fastidiosa.
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