Lo spot del Buondì Motta e l’ultimo episodio. Voto: 10 e lode!
È del 17 marzo l’ultimo spot del Buondì Motta. Quello che chiude la saga della famiglia rasa al suolo da meteoriti e merendine giganti, per intenderci. Chi ancora non lo avesse visto può guardarlo da qui.
Ma cos’ha di tanto speciale da far sì che tutti ne parlino? Bene, la sua specialità è appunto che tutti ne parlino.
Gli spot del Buondì Motta: un breve riassunto della saga
La storia surreale si apre con una bambina piuttosto antipatica che chiede alla mamma “una colazione decisamente invitante che coniughi la sua voglia di leggerezza e golosità”. La mamma sorride, ed afferma che una colazione così non esiste. Rafforzando il concetto con l’espressione “possa colpirmi un asteroide se esiste”. A queste parole un meteorite colpisce la mamma, mettendo fine all’improbabile, grottesco, dialogo.
Negli episodi successivi è la volta del papà e del povero postino, capitato lì per caso. Con le stesse modalità, infatti, i due vengono seppelliti rispettivamente da un meteorite e da una merendina gigante.
A chiudere la storia c’è un medico (il luminare) che, mentre cerca di guarire i malcapitati dalle molte fratture, ancora una volta sfida la sorte affermando che una colazione così non esiste. Ecco allora che questa volta la catastrofe è ben più grave: ad essere distrutta dall’impatto con il meteorite stavolta è proprio la Terra. Costringendo così un moderno “Dio” in vestaglia ad installare nuovamente la Terra, operazione per cui dovrà attendere 5 milioni di anni.
Nel bene o nel male, purché se ne parli
Se c’è una regola che quelli di Saatchi & Saatchi, autori dello spot del Buondì Motta, ben conoscono è appunto questa. Non importa che se ne parli bene o se ne parli male, l’importante è che del prodotto in questione se ne parli.
Ed in questo caso ne parlano davvero tutti!
Ne parlano mamme indignate per la violenza gratuita a cui sono sottoposti i loro pargoli vedendo una mamma sotterrata da un meteorite (!). Nel parlano associazioni cattoliche come l’AIART, che arriva a parlare di “tutela dell’infanzia di fronte allo schermo”. Ne parlano spettatori che sono stati semplicemente divertiti da una pubblicità decisamente inusuale.
A conti fatti, dunque, si può dire che si tratta di una campagna decisamente riuscita. Il cui scopo, infatti, non era quello di incrementare direttamente le vendite quanto, piuttosto, quello di risvegliare un brand ormai dimenticato costruendone una nuova identità. Ma quali sono i punti di forza di questo spot?
Ne abbiamo individuati 3 che, sopra tutti gli altri, dimostrano una grande bravura del team ed una estrema cura in tutta la campagna:
- la vendetta dello spettatore;
- il continuo effetto sorpresa;
- l’attenzione alle critiche (quelle fondate).
La vendetta dello spettatore
Avete guardato lo spot? Se sì, sono sicura che avrete odiato almeno un po’ quella bambina dall’aria saccente che ammorba lo spettatore con le sue richieste petulanti. E la mamma? Con quell’aria da perfetta signora borghese immersa nel suo giardino perfetto che imbandisce una tavola perfetta? E ora ditemi che quando il meteorite ha colpito la mamma, mettendo a tacere entrambe, non avete tirato un respiro di sollievo…
Ecco, questa è quella che mi piace definire “vendetta dello spettatore”. Ovvero un sospiro di sollievo, anche a danno della povera mamma. Associato al fermo immagine con il logo in bella vista, questa vendetta contribuisce al successo dello spot.
Il continuo effetto sorpresa
Muore la mamma colpita da un meteorite, muore il papà colpito da un meteorite. Ed ecco che quando arriva il postino lo spettatore è già preparato all’ennesimo astro volante. Ed invece no, perché ad essere voltante stavolta sarà una merendina gigante! E così pure nell’ultimo episodio dello spot del Buondì Motta, quando tutti ci aspettiamo che sia l’ospedale ad essere raso al suolo, ecco che l’effetto sorpresa viene mantenuto grazie ad un finale inaspettato.
L’attenzione alle critiche (quelle fondate)
Star dietro a tutte le critiche di uno spot tanto discusso sarebbe un’impresa tanto difficile quanto inutile. Davanti alle critiche fondate, però, anche il team del Buondì china il capo. Dimostrando così una grande maturità nell’affrontare situazioni scomode. Oltre che una gran capacità di discernere le critiche fondate da quelle senza senso. A cosa mi riferisco? Nell’ultimo episodio il luminare si corregge sottovoce, specificando che non si tratta di un asteroide bensì di un meteorite. Sebbene può sembrare una sottigliezza, credo si tratti di un messaggio a tutti quelli le cui critiche sono state ignorate. Ovvero: ci siamo accorti che ci state criticando ma semplicemente non ci interessa.
Per concludere…
Se lo spot del Buondì aumenterà le vendite o farà rinascere lo storico marchio non ci è dato saperlo. Quello che sappiamo è che, al di là delle indignazioni che lo accompagnano, si tratta di un lavoro davvero ben fatto. Lavoro che, oltretutto, è stato accompagnato da una grandissima professionalità nel mondo dei social network.
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