Social network: l’indicizzazione al tempo di Facebook
Due settimane fa abbiamo parlato di SEO e SEM. A questo punto mi sembra doveroso parlare di un argomento che, seppure non è direttamente collegabile all’indicizzazione, ha con essa una indiscussa relazione: i social network.
Se negli anni passati, infatti, ci si è spesso interrogati circa l’utilità dei social network a livello di SEO, adesso la risposta appare più nitida. Una buona strategia sui social, con un piano editoriale studiato ad hoc, favorisce il posizionamento nelle ricerche. Ma cosa vuol dire tutto questo?
SOCIAL NETWORK E INDICIZZAZIONE: 3 FATTORI FONDAMENTALI PER IL POSIZIONAMENTO
Una delle tecniche che aiutano la SEO è quella del link building, ovvero una rete di link entranti provenienti da altri siti. Tempo addietro era una strategia molto efficace, ma poi le cose sono cambiate. Quando sono sorti siti che non erano altro che raccoglitori di link dove, spesso a pagamento, si sfruttava semplicemente la possibilità di ricevere link entranti, Google ha scelto di dare molto meno peso a questa pratica. Tuttavia i link in ingresso costituiscono sempre un fattore determinante, con la differenza che i motori di ricerca non badano più alla quantità di link ma alla qualità. Un link proveniente da un sito autorevole è molto meglio di tanti link di dubbia qualità.
Se è vero che i link provenienti dalla maggior parte delle piattaforme di social networking non indicizzano direttamente la pagina, ci sono alcune caratteristiche dei social network che aiutano notevolmente la SEO. In particolare:
- link entranti e brand reputation
- popolarità
- profilazione
LINK ENTRANTI E BRAND REPUTATION
I link provenienti da molte piattaforme social hanno una piccola linea di codice che dice ai motori di ricerca di non considerarli. Tuttavia, è ormai provato che Google indicizza la maggior parte del contenuto proveniente da tali piattaforme. Avere dei contenuti che, seppure non direttamente correlabili al nostro sito, sono indicizzati e conferiscono notorietà al brand, è cosa non da poco. Tale processo, infatti, contribuisce alla cosiddetta brand reputation. Si tratta cioè della percezione che il pubblico ha del marchio in questione, e ci introduce direttamente al secondo punto.
POPOLARITÀ
Il lavoro dei motori di ricerca serve per fornire risultati coerenti alle domande poste dalle persone. La chiave è dunque proprio questa: le persone. E quale fattore potrebbe essere più determinante di un gruppo di persone che condividono i nostri contenuti? La popolarità acquisita da un sito sui social network diventa così qualcosa di molto auspicabile per un’azienda.
PROFILAZIONE
Questo punto riguarda principalmente il marketing a pagamento. Se è vero infatti che la SEO, nella sua accezione più pura, dovrebbe riguardare solo i risultati organici, non bisogna dimenticarne lo scopo primario. L’obiettivo di chi si approccia a tali pratiche è solo e soltanto uno: farsi trovare con facilità da potenziali clienti. E poter rivolgere le proprie inserzioni solo ad utenti potenzialmente interessati è ciò che viene offerto dai social network. Questo avviene grazie alla profilazione, ovvero a tutti quei dati che i social raccolgono su di noi. Le nostre informazioni su sesso, età o Paese, le preferenze che esprimiamo, i contenuti su cui ci soffermiamo maggiormente, e molto altro, permettono di classificarci in maniera dettagliata come eventuali acquirenti.
NON SOLO FACEBOOK
Se è vero che, specie in Italia, il monopolio del social sembra avercelo Facebook, ci sono altre realtà che non possono essere ignorate. In un’ottica di popolarità e brand reputation, infatti, vorrei elencare quei social network che ormai sono, oserei dire, fondamentali:
- Twitter: nato nel 2006, è stato il primo ad introdurre il concetto di hashtag. L’uso di un’etichetta, capace di richiamare tutti i post che la riportano, è già di per sé emblematico circa la posizione del sito nei confronti dell’indicizzazione. L’azienda californiana, inoltre, ha siglato con Google un accordo per rendere i suoi contenuti accessibili al motore di ricerca, con il risultato che ad oggi sono indicizzati quasi 2 miliardi di pagine.
- Pinterest: il social dedicato alla condivisione di immagini, permette agli utenti di creare bacheche suddivise per temi. Seppure l’utilità non appare così immediata, la forza di questo social network sta nell’individuare delle nicchie di pubblico divise per interesse. La possibilità, poi, di inserire delle descrizioni utilizzando tag e link, rende il tutto davvero molto appetibile.
- Youtube: dedicato ai video ed acquisito dalla stessa Google, è davvero molto utile. La condivisione di un video ha infatti delle potenzialità molto più ampie rispetto ad altri contenuti, fosse anche solo per la semplicità di fruizione. Anche qui abbiamo la possibilità di inserire titolo e descrizioni dettagliate. Come negli altri casi, inserire del testo ottimizzato rispetto a determinate parole chiave è fondamentale. L’aggiunta di link verso il nostro sito è poi il passo conclusivo.
- Google+: il social network di Big G lanciato nel 2011. Non ostante la sua popolarità non sia paragonabile a quella raggiunta da altre piattaforme, resta comunque un passaggio importante. I suoi contenuti sono indicizzati e l’uso di hashtag semplifica l’identificazione di nicchie di interesse.
- Facebook: d’accordo, abbiamo detto che non solo Facebook è importante. Ma questo non vuol dire che vada ignorato. Con quasi 4 miliardi di pagine indicizzate da Google, rappresenta comunque un passo obbligato per quelle aziende che vogliono costruirsi una strategia di SEO efficace.
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